Si avvicina la giornata fatidica della forma del contratto scuola. Salvo modifiche dell’ultima ora, queste sono le novità sulle quali è stato raggiunto l’accordo.
NUOVO ORDINAMENTO ATA
Discusso il nuovo sistema di classificazione del personale che si prevede sarà articolato in 4 aree: Area dei collaboratori; Area degli operatori; Area degli assistenti; Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione, che spetterà di diritto ai DSGA già di ruolo, mantenendo i diritti di titolarità di sede e di mobilità come avvenuto finora.
All’area dei funzionari accederanno, nella fase transitoria, tramite apposito concorso selettivo gli Assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.
Alla nuova procedura potrà partecipare il personale con 5 anni di servizio e dopo aver superato una prova selettiva al termine di un apposito corso di formazione organizzato dall’Amministrazione. L’importo delle posizioni economiche già in essere sarà rivalutato.
ESTENSIONE BONUS DOCENTI
Le risorse del “bonus docenti” ora sono destinate a tutto il personale scolastico (docente e ATA) secondo criteri stabiliti in contrattazione d’istituto così come disposto dalla legge 169/2019.
Previsto l’aumento dei compensi orari e delle indennità a carico del fondo d’istituto.
FORMAZIONE
Viene riconosciuto che la formazione svolta dai docenti è considerata attività di servizio a tutti gli effetti, va compresa nel pacchetto delle attività funzionali (40h+40h) e se eccedente al monte ore va retribuita con le risorse del Fmof.
MOBILITÀ E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE
I contratti integrativi nazionali potranno individuare forme di agevolazioni in caso di trasferimenti interprovinciali e forme di tutela per categorie quali persone con disabilità, genitori di figli fino a 12 anni, caregiver familiari.
UN PO’ DI NUMERI
Interessati dal contratto scuola sono 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenente ai settori scuola e Afam (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
Le nuove risorse (442 milioni) sono il risultati della somma di 85 milioni di residui contrattuali, di 220 milioni per la valorizzazione dei docenti, dell’una “una tantum” di 100 milioni concordata con i sindacati e dei restanti 37 milioni per la revisione dell’ordinamento professionale del personale tecnico-amministrativo (Ata).