Preoccupa la crescita esponenziale dei ragazzi con disturbi specifici di apprendimento. E a dimostrare che il fenomeno non sia da sottovalutare è il recente studio condotto tra gli studenti dell’Emilia Romagna. La percentuale del totale dei casi relativi ai disturbi più vari è risultata del 6,8%. Un numero estremamente elevato, che merita riflessione. Pur se i dati sono relativi ad un’unica regione, per la serietà dello studio il risultato può essere indicativo anche a livello nazionale.
MAGGIORE SENSIBILITA’ VERSO IL PROBLEMA
Va premesso che solo negli ultimi anni si è affermata una maggiore sensibilità verso tale problematica, permettendo che i casi venissero censiti e portati alla luce. Se oggi quindi i numeri fanno paura, va considerato che in passato i disturbi più lievi non erano diagnosticati. Ciò premesso, i numeri dicono comunque che il fenomeno sia comunque in crescita, come del resto il numero dei casi di autismo.
CERTIFICAZIONI TRIPLICATE
Un termine di paragone è dato dal rilascio delle certificazioni: Nell’anno scolastico 2022/23 erano sono state 34.931 tra elementari, medie e superiori. Nel 2012/13 le segnalazioni erano state 10.526. Pertanto in dieci anni il numero è triplicato. Eclatante è il dato relativo alle superiori: si è passati infatti dai 3.231 casi ai 19.828.
Interessanti i dati suddivisi per le varie patologie.
Il disturbo più segnalato è la dislessia: 19.175 casi (il 37,1% del totale). Seguono le certificazioni per disortografia (12.179 alunni, il 23,6%) e per discalculia (11.923 segnalazioni, il 23,1%).
I casi di disgrafia sono 8.352, pari al 16,2% dei disturbi accertati.
Nel 63,2% dei casi si tratta di maschi. La maggior parte delle segnalazioni (il 56%) arriva dalle scuole superiori, dove si trovano 19.828 alunni con Dsa (il 9,55% del totale degli studenti).