Le previsioni parlano della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per il prossimo 25 settembre.
Nello specifico, i punti salienti sono:
- Crediti formativi universitari (CFU): Il decreto dettaglia il numero di CFU da acquisire per ogni tipologia di abilitazione, a partire dai 60 CFU per la nuova abilitazione fino ai 36 CFU per chi possiede già i 24 del quadro normativo precedente.
- Definizione del fabbisogno: La responsabilità di identificare il numero di docenti da abilitare è attribuita al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il fabbisogno sarà calcolato in base ai prossimi tre anni scolastici e coinvolgerà tutte le tipologie di scuole, incluse quelle paritarie e italiane all’estero.
- Criteri di distribuzione: Il Ministero dell’Università e della Ricerca determinerà il numero sostenibile di corsi di formazione iniziale, considerando non solo il fabbisogno ma anche il potenziale formativo delle università.
In merito ai percorsi abilitanti, bisogna ricordare anche alcune novità portate dal Decreto PA bis, che prevede come per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, le attività, eccetto tirocini e laboratori, potranno essere svolte telematicamente fino al 50% del totale.
Un’altra innovazione importante è la rimozione del limite numerico sul numero di abilitati per specifiche classi di concorso, liberalizzando l’abilitazione.
Al momento non c’è alcuna indicazione ufficiale, ma molto probabilmente, come spiegato in precedenza, i corsi dovranno partire fra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024.
La conclusione dei percorsi è stimata per l’anno accademico 2023/24, con una prova finale composta da una prova scritta e una lezione simulata.