È in dirittura d’arrivo l’approvazione della riforma degli istituti tecnici e professionali. Il testo infatti ha ottenuto l’approvazione in Commissione e approderà presto alla Camera.
La novità più importante è l’introduzione del percorso di sei anni (4+2). Tale percorso è già stato avviato in via sperimentale e da settembre altri istituti potranno anticipare la riforma.
IL 4+3 E IL RUOLO DELLE REGIONI
Il piano di studio vede un ruolo di primo piano delle regioni. Il percorso è infatti finalizzato a introdurre attività legate alla filiera tecnologico-professionale rispondente alla realtà territoriale.
Tale scelta è peraltro oggetto di contestazione da parte delle opposizioni, che puntano il dito contro una logica legata commerciale
IL CAMPUS
Altra novità è rappresentata dall’introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy. È previsto anche l’inserimento di docenti esterni provenienti dal mondo delle imprese.
Si prevede anche la promozione di accordi di partenariato per incrementare l’alternanza scuola-lavoro e i contratti di apprendistato, valorizzando le opere soggette a diritto d’autore e proprietà industriale realizzate nei percorsi tecnici e professionali.
COMITATO DI MONITORAGGIO NAZIONALE
La riforma ha previsto l’istituzione di una Struttura tecnica per la promozione della filiera tecnologico-professionale, che è divenuta attiva dal 1 gennaio 2024.
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della riforma dovrà invece essere insediato presso questa Struttura il Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale.
I passaggi da ultimare sono quindi ancora molti e con ogni probabilità la riforma entrerà in funzione soltanto nell’anno scolastico al 2025/2026.