Carta docente 500 euro, da quest’anno scolastico può essere ridotta (a 420 euro). Cosa succede per i precari al 31 agosto e al 30 giugno

Il 31 agosto è scaduta la possibilità di utilizzare il bonus di 500 euro della Carta del Docente relativo all’anno scolastico 2022/23. Mentre il residuo del bonus erogato per l’anno scolastico in corso (2023/24) sarà spendibile anche il prossimo anno, quello non utilizzato per l’annualità precedente rischia di andare perso.

Ogni anno, dal 2015, c’è un aggiornamento tecnico tra un anno scolastico e l’altro.

Nel 2023, ad esempio, la Carta del Docente è stata nuovamente disponibile alla fine di settembre (il 27, per essere precisi).

Carta del Docente ridotta nel 2024?

Potrebbe esserci, però, una novità, non particolarmente piacevole per la Carta del Docente.

Infatti, come previsto dal Dl 36/2002, ci sarebbe una decurtazione in vista per il bonus 500 euro.

Parte dei fondi destinati a essa dal 2027 serviranno per la Scuola di Alta formazione e per la retribuzione dei tutor necessari per percorsi abilitanti. Al comma 9 dell’articolo 44 si legge, infatti, a sostegno dell’attività di tutoraggio per la formazione iniziale dei docenti, sono previsti “19 milioni di euro per l’anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015 n. 107″.

La riduzione della Carta del Docente partirà da quest’anno, portando il budget per ogni docente di ruolo a circa 420 euro. Per mantenere il valore attuale di 500 euro dovevano essere stanziati ulteriori fondi, stimati in 30 milioni per il 2024 e 61 milioni a partire dal 2025, ma tali fondi non sono stati stanziati nella manovra 2024.

Carta del Docente ai precari

Per gli insegnanti al 31 agosto solo per l’anno scolastico appena concluso

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la questione dei docenti precari.

Come noto, nel 2023, per effetto di una norma del decreto 69/2023, la card era stata riconosciuta solo ai supplenti fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico appena concluso (stanziati oltre 10 milioni aggiuntivi). Inoltre, con una serie di sentenze, il beneficio è stato esteso ai precari con contratto fino al termine delle lezioni (dunque fino al 30 giugno).

Per i docenti al 30 giugno dopo ricorso in Tribunale

Con la sentenza 29961/2023 della Cassazione che riconosce il diritto alla card anche ai precari al 30 giugno, secondo alcune stime, il Governo rischia di dover sborsare circa 100 milioni di euro per una platea potenziale di 200mila docenti precari. Un importo che potrebbe essere anche superiore, considerando l’estensione del beneficio anche al personale educativo, a seguito di un’altra pronuncia della Cassazione.

Senza una soluzione legislativa definitiva, si profila una nuova impennata del contenzioso e delle richieste di risarcimento da parte degli aspiranti percettori della carta del docente.

A cosa serve la carta del docente

La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
    hardware e software;
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

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