Occhi puntati sul primo giorno di scuola. Il rientro sui banchi è il tema al centro dell’informazione e il filo conduttore è il bollettino dei tanti, troppi casi di criticità. Carenze sul fronte delle misure anticontagio a parte, i riflettori sono puntati sulla contraddizioni che stanno caratterizzando una situazione per niente rosea. “L’anno scolastico parte all’insegna di un paradosso: scuole in grandissimo affanno per mancanza di docenti e centinaia di migliaia di docenti a casa disoccupati” titola www.tuttoscuola.it, cogliendo quella che non è la sola contraddizione destinata a pesare sull’intero anno scolastico. E in caso di una nuova emergenza sanitaria con conseguente chiusura delle scuole, ecco che saremo chiamati a fare i conti con la seconda incredibile chiamiamola discrasia: agli insegnanti ‘fragili’ non sarà consentito fare didattica a distanza, perché, incredibile ma vero, al momento considerato provvedimento discriminatorio.
Domani leggeremo come è andata questa tanto attesta e sofferta inaugurazione dell’anno scolastico. Intanto possiamo farci un’idea dei numeri della questione, dei quali abbiamo abbondanti resoconti (basta non fossilizzarsi sulle inevitabili discordanze). Grazie al Sole 24 Ore scopriamo che sono 2,2 milioni i banchi monoposto che devono essere ancora consegnati, mentre sono la bellezza di 60mila le cattedre vacanti. Quindi, ecco il dato sul quale c’è solo da augurarsi che si corra al più presto ai ripari: 70mila alunni con disabilità (il 59% del totale) non potranno contare sul loro docente di sostegno. Ed ora un numero da paura: è stato quantificato in 9mila tonnellate quello delle mascherine non riciclabili da smaltire. Secondo Tuttoscuola “l’astronomica” cifra delle mascherine non riciclabili che saranno consegnate a studenti e docenti sarà di due miliardi e duecento milioni. Insomma come leggiamo sul Corriere della Sera la scuola è sull’orlo di una crisi di nervi ma ci viene anche ricordato, con le parole di Einstein, che “nella crisi nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. La strada è indicata nel titolo di La Repubblica, dedicato alla “nuova scuola ibrida e digitale che resiste al virus”. “Da domani tutti saranno chiamati a confrontarsi con una nuova “normalità””, si legge ancora. Che questa sia la notizia a partire da domani.
Alberto Barelli