Molto spesso nelle ultime settimane abbiamo raccolto i commenti delusi di aspiranti docenti o supplenti che si esprimevano come se il mondo della scuola fosse finito per sempre il 31 luglio con lo stop alle domande per il concorso o poco dopo – il 6 agosto – con lo switch off della piattaforma per iscriversi alle GPS.
In realtà è vero il contrario: il percorso per diventare insegnanti o maestri non può nascere, svilupparsi ed estinguersi nell’approssimarsi di una scadenza ma partire da lontano e avere i tempi giusti per permettere che le competenze si consolidino e si trasformino in quello che sai quando hai dimenticato tutto.
La stagnazione del turn over occupazionale, il match up spesso perdente tra domanda ed offerta di lavoro, specie se intellettuale o specializzato ha reso i cinque reclutamenti banditi dal Ministero negli ultimi mesi un’occasione da non perdere per tanti italiani, giovani o meno giovani, con un passato professionale o un presente professionale spesso molto distante dalla docenza. Il fenomeno è fotografato dai numeri delle iscrizioni al concorso e alla GPS e anche dai numeri di chi è rimasto fuori dalla stagione dei concorsi MIUR 2020.
Mette in rilievo l’importanza di fluidificare e diversificare il portofolio utile per posizionarsi nel mercato del lavoro nazionale, non particolarmente vivace, che oscilla anche repentinamente ma che ha anche dei punti fermi trasversali: le competenze linguistiche ed informatiche. Per chi invece non ha dubbi che il suo futuro sarà l’insegnamento, le certificazioni sono un valore aggiunto spesso spendibile anche nelle more tra una graduatoria e l’altra, tra un concorso e l’altro, in occasione degli aggiornamenti periodici in corso di anno scolastico. E Campus Noidellascuola ha pubblicato le nuove griglie dell’Alta Formazione.
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