Una buona notizia per tutti gli insegnanti che in questi giorni stanno accettando, o hanno già accettato, un “Contratto Covid”: è stata cancellata la tanto criticata norma dei licenziamenti dei precari in caso di lockdown nazionale. E’ la senatrice LeU Loredana De Petris ad annunciarlo con un tweet: «Eliminata la possibilità di licenziare l’organico #COVID nelle #scuole e abolito il voto numerico anche per la valutazione intermedia. #decretoagosto #LeU». Soddisfazione viene espressa dalla senatrice e un respiro di sollievo viene tirato dai tanti precari che, anche se a malincuore, hanno accettato un incarico con la clausula “Covid”, ovvero: se c’è un nuovo lockdown sei automaticamente licenziato.
«È stata cancellata la possibilità di licenziamento dell’organico Covid a scuola in caso di lockdown. – annuncia la De Petris – Era una norma discriminatoria e gravemente ingiusta introdotta nel Decreto Rilancio, che aveva istituito il cosiddetto organico Covid, organico di emergenza, ovvero posti aggiuntivi di personale docente e ATA che si sommano alle dotazioni organiche ordinarie, che nel caso di lockdown sarebbe stato licenziato»: commenta la senatrice informando che l’emendamento che porta la sua firma è passato in Senato.
Cosa cambia? Molto. Infatti, l'”Organico Covid”, introdotto, come ha detto la senatrice, dal Decreto Rilancio, prevedeva l’assunzione del docente con un regolare contratto, ma in caso di un nuovo lockdown nazionale, sarebbe stato immediatamente licenziabile, per giusta causa. Un respiro di sollievo, dunque, per i tanti, tantissimi insegnanti che da fine settembre ad oggi sono stati letteralmente sommersi di convocazioni fatte direttamente dai dirigenti scolastici per mezzo delle graduatorie d’istituto: contratti che per la maggior parte dei casi arrivano a fine anno scolastico, ma che non donavano sogni tranquilli ai firmatari. L’incertezza e l’incubo di un nuovo lockdown e dunque il licenziamento senza alcun tipo di indennizzo spaventa sempre. Ora, almeno, questi insegnanti potranno svolgere il loro lavoro con un po’ più di serenità.
Mirna Ventanni