In caso di studente o insegnante positivo al coronavirus scatta la chiusura della scuola ma anche no; gli insegnanti devono disinfettare libri e quaderni anzi non sono tenuti a farlo; vietato scambiare penne e fogli poi il contrordine: si può fare. Ed ora la sentenza del Tribunale amministrativo regionale sui ricorsi in merito al Concorso della scuola al via il 22 ottobre: rigettate tutte le istanze ma rinvio all’udienza in merito alla questione di legittimità, ritenuta non priva di fondamento.
Oggi è la giornata mondiale dell’insegnate e se c’è una preghiera che chi è alle prese con l’insegnamento al tempo del covid vorrebbe vedere esaudita, è che si possa contare su qualche certezza in più. Perché una cosa è sicura: innumerevoli erano i motivi per i quali fin dall’inizio si sapeva che per affrontare questo anno scolastico “ci vuole un fisico bestiale” ma a complicare la situazione, più dei contagi o la mancanza di banchi, è stato il clima di confusione in merito a regole e comportamenti da tenere. Diciamolo, una babilonia vera e propria, della quale solo un paese con la burocrazia più faragginosa del mondo poteva essere capace.
A settimane dal ritorno sui banchi il primo enigma è stato relativo alla misurazione della temperatura. Quindi c’è voluto un mese per dirimere la questione del tipo di tamponi da impiegare. Difficile districarsi sull’effettiva incidenza dei contagi: pochi o troppi? Attenzione a cimentarvi su una ricerca. Si può passare dall’allarme per le mille scuole che hanno registrato i contagi all’ottimismo per l’esiguità dei casi rispetto al totale degli istituti. Oggi è previsto l’incontro tra i vertici del Ministero dell’istruzione e quelli del dicastero della Sanità. Speriamo che al termine sia stata fatta un po’ di chiarezza. Dipende dall’andamento dei contagi invece lo svolgimento del Concorso che dovrebbe partire il 22 settembre. Staremo a vedere. Intanto una bella notizia. Sembra che la scuola, additata come fonte di contagio, sia invece non responsabile dell’aumento dei positivi. Il Ministro assicura che i dati dimostrano che il pericolo è fuori dalla scuola. Poi però si legge che le preoccupazioni riguardano i trasporti. Il distanziamento non è garantito e anche gli autobus che trasportano gli studenti sono super affollati. Che nella Giornata della scuola ci venga fatta la grazia.
Alberto Barelli