Fonte: orizzonte scuola – 30 novembre 2020
Aumento di stipendio in vista per i docenti italiani. Così come scrive Il Sole 24 Ore, il mondo della scuola dovrebbe beneficiare di un discreto aumento in busta paga. Oltre ai 400 milioni già previsti dalla manovra 2021, al momento gli insegnanti andrebbero 92-93 euro di aumento contrattuale medio (60 netti) più altri 100 euro (ma solo fino a 28mila euro di redditi) derivanti dal taglio all’Irpef che viene rifinanziato dalla stessa legge di bilancio. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha già dato disposizione ai suoi tecnici di definire il provvedimento e punta a completare l’atto di indirizzo (per l’Aran) entro gennaio. Secondo il ministero attraverso la doppia operazione del rinnovo Ccnl e del taglia-cuneo (in vigore dal 1° luglio) per un gran numero di docenti si raggiungerebbe l’aumento a tre cifre, promesso da Marco Bussetti prima, da Lorenzo Fioramonti poi, e rinnovato dall’attuale governo Conte. Gli aumenti saranno diversi da caso a caso. I docenti dell’infanzia fino a 25 anni di anzianità, della primaria fino a 20 anni, di medie e superiori con 15 anni di servizio hanno stipendi piuttosto bassi (sotto i 26.600 euro), e prendono, perciò, solo 20 euro aggiuntivi oltre ai 60 in arrivo con il rinnovo. I docenti con 35 anni di anzianità (una larga parte) hanno redditi di 36mila euro imponibili, che possono superare i 40mila: non traggono beneficio dal taglia-cuneo, che è calcolato sul reddito Irpef e non sulla retribuzione. Per loro, dunque, l’impatto del rinnovo si sostanzierà in 60 euro netti in più al mese.
Abstract articolo di redazione