Fonte: Il Messaggero – 7 dicembre 2020
Il progetto, nelle mani del governo, è stato già proposto alle Regioni visto che sono loro ad avere la competenza sul calendario scolastico Nell’anno della pandemia il calendario scolastico potrebbe essere stravolto fino alla fine: per recuperare le lezioni perse si potranno protrarre le lezioni anche per tutta l’estate, per permettere di recuperare le lezioni perse. In concreto si sta lavorando a fare restare aperta la scuola fino al 30 giugno. Molte scuole hanno iniziato le lezioni anche con due settimane di ritardo, altri istituti sono stati chiusi per quarantena e altri hanno dovuto adottare le lezioni da 45 minuti. Un calendario e un orario dettati, quindi, dall’emergenza sanitaria. E allora sarà così anche per l’ultima campanella. L’ipotesi allora è di permettere alle scuole di restare aperte anche nel periodo estivo. Il progetto, nelle mani del governo, è stato già proposto alle Regioni. La ministra all’istruzione Lucia Azzolina, ieri, a l’Aria di domenica su La7 è stata chiara: “Lo abbiamo proposto alle Regioni, perché saranno loro a dover decidere. Certo, dobbiamo pensare alle strutture che abbiamo: ad agosto non si può fare scuola ma a giugno sì”. Pere le lezioni in classe si deve fare i conti con gli istituti sprovvisti di aria condizionata nelle aule: basti pensare alle regioni del Sud come la Sicilia o la Puglia dove le temperature estive sono decisamente elevate, per capire che la concentrazione tra i banchi verrebbe meno. In questi casi è difficile che si possa andare oltre l’inizio del mese di luglio. Inoltre tenere aperte le scuole la Domenica significherebbe andare contro le abitudini famigliari. Dovrà partire ora un confronto con le Regioni e i sindacati da cui, comunque, arriva un primo via libera: «Ho proposto da tempo di andare avanti per tutto il mese di giugno – sottolinea Pino Turi, segretario della Uil scuola – di fronte ad un pericolo grande come questo che stiamo vivendo, servono azioni straordinarie: non ritengo sia sbagliato modificare il calendario scolastico per recuperare il vero diritto allo studio. Le lezioni di solito si chiudono i primi di giugno, intorno al 10 in base ai calendari regionali, ma il personale va a scuola fino al 30 giugno: si potrebbe fare lezione fino a quella data. Servono comunque decisioni uguali per tutti, poi penseremo anche al rinnovo del contratto e a come sta cambiando il ruolo del docente in questa fase, a cominciare dallo strumento della didattica a distanza». Di certo sarà necessario un tavolo di confronto sarà necessario per capire anche come le Regioni potrebbero organizzare l’allungamento delle lezioni nel periodo estivo e per individuare le necessità concrete: «Teniamo presente che – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio – nel mese di giugno i docenti delle scuole medie sono impegnati con gli esami di terza media, nei locali scolastici, e lo stesso vale ovviamente per le superiori che con gli esami di maturità vedono impegnati i docenti e le aule anche fino a metà luglio. Quindi sarà necessario vedere quanti docenti si metteranno a disposizione su base volontaria e di quanti docenti aggiuntivi si avrà bisogno, tra i precari».
Abstract articolo di Lorena Loiacono