Fonte: La Stampa – 19 febbraio 2021
Il ministro all’istruzione Patrizio Bianchi vuole mettere in sicurezza la scuola e garantire le lezioni in presenza, prima possibile e annuncia la vaccinazione immediata per i professori più anziani e tamponi per tutti in caso di focolaio. «Le difficoltà non sono distribuite in modo lineare in tutto il Paese, non tutti i territori sono nelle stesse condizioni – spiega il ministro – Noi ci mettiamo dalla parte dei territori con maggiori difficoltà». Il neo ministro dell’Istruzione ha già incontrato gli assessori regionali, l’associazione nazionale dei presidi, gli esperti del Comitato tecnico-scientifico. In agenda ci sono anche i sindacati e gli studenti. Nel confronto con il Cts, il primo di una lunga serie, è stato condiviso un obiettivo ineludibile: la vaccinazione del personale scolastico con più di 55 anni, da considerare una categoria a rischio e quindi prioritaria. Il 40% dei docenti italiani è oltre quella soglia di età, se non viene protetto l’attività ordinaria nelle scuole non sarà possibile. Non è stata formulata una richiesta precisa rispetto alla revisione del piano vaccinale, ma un orizzonte temporale lo ha proposto il presidente dell’associazione dei presidi, Antonello Giannelli: «Completare le vaccinazioni dei docenti entro giugno per avviare il prossimo anno scolastico in sicurezza». L’altra questione, discussa da Bianchi con gli esperti del Cts, è la necessità di interventi straordinari di sanità scolastica. Scartata l’idea di introdurre la figura del medico scolastico, si punta su unità mobili della protezione civile e dell’esercito, da distribuire sul territorio in base alle esigenze e al numero delle scuole. Un medico e un infermiere da chiamare in caso di focolaio in un istituto, per isolare subito il cluster e disporre un tampone immediato per studenti e personale scolastico. «È l’unica soluzione praticabile in tempi brevi», il parere consegnato dai tecnici al ministro.
Abstract articolo di Redazione