Fonte: La Repubblica – 25 febbraio 2021
Il mantra “la scuola è sicura”, così fuorviante nella precedente stagione di governo, è sparito. Le varianti hanno fatto mutare il parere di un Comitato tecnico scientifico che in autunno era a favore della riapertura delle scuole. Del resto per la prima volta l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, venerdì scorso, ha indicato come la fascia d’età 8-19 anni sia in qusto momento quella con più contagi. Purtroppo il nesso varianti Covid-adolescenti, è stato confermato da quanto emerso relativamente all’istituto del Quartiere africano di Roma, il Sinopoli di Via Mascagni: dopo aver registrato un caso di “inglese”è stato rilevato anche un caso di “brasiliana”, la forma del virus che sta assediando l’Umbria e che ancora non si era vista nel Lazio. Otto persone, due insegnanti e sei studenti, al momento sono positive. Per millecinquecento discenti, docenti e amministrativi nei prossimi cinque giorni è previsto il controllo epidemiologico. La Sinopoli, ovviamente, è chiusa.
(…) “La situazione è preoccupante”, dice Mario Rusconi presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio. “Se doppia mascherina o protezioni Ffp2 non dovessero bastare, è necessario mettere le classi in quarantena e ricorrere alla Didattica a distanza”. Dieci contagi nella scuola elementare Marconi di Cecina hanno contribuito a far passare il comune livornese in zona rossa. E l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, ha spiegato che a Bologna e nella sua provincia nelle ultime settimane c’è stato un “incremento significativo” dei contagi da Covid: “Anche nel settore della scuola”. Donini ha chiesto all’Azienda sanitaria di attivare maggiori risorse per assicurare le attività di contact tracing e sorveglianza: “Siamo nel picco epidemico”.
(…) Il problema è che il piano “unità mobili” non decolla. Il progetto dovrebbe garantire una sorta di pronto intervento nelle scuole per circoscrivere il contagio accertato e avviare una rapida e selettiva campagna di isolamento e tamponi rapidi. Lo ha chiesto il ministero dell’istruzione su indicazione del Cts, coinvolge Difesa, Esercito e Protezione civile e l’augurio è che parta presto
Abstract articolo di Corrado Zunino