Fonte: La Repubblica – 1 aprile 2021
Una scuola più accogliente, con spazi maggiori e un orientamento degli studi in grado davvero di indirizzare le scelte che portano alle superiori: è l’obiettivo su cui punta sul lungo periodo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Sul breve, invece, il professore crede molto nella scuola da vivere senza soste, durante tutto il giorno. Anche d’estate, magari con il supporto di educatori aggiuntivi. Ancora di più ora che c’è bisogno di recuperare gli apprendimenti per via del Covid-19. A fine mese stando all’impegno preso dal ministro sarà pronto il piano per l’apertura delle scuole in estate, che avrà maggiore attenzione ai più fragili e ai territori più difficili. Anche con lezioni non tradizionali, ha lasciato intendere il responsabile del MI. Nel frattempo il ministro lancia l’allarme contro l’aumento dell’uso di psicofarmaci tra i giovanissimi: “La scuola deve essere luogo di uguaglianza mentre è massima l’ineguaglianza e non solo ora, in tempo di Covid. Abbiamo l’idea di una scuola che non abbandona nessuno, questa è la visione che abbiamo”. Una filosofia ereditata, per capirci, anche da don Milani. Per il professor Bianchi “da sempre si è creata una scollatura tra la scuola e il paese, la società è cambiata molto e bisogna tenerne conto”. Da qui l’esigenza di migliorare la possibilità di orientamento alle famiglie ed ai ragazzi. “Finora è stato pochissimo. – spiega – Il tema dell’accompagnamento nelle scelte è stato fatto troppo poco”. La novità è relativa al tempo pieno, considerata una “forma di scuola sempre più necessaria. L’intenzione è di istituire il tempo pieno a livello nazionale (…).
Abstract articolo di Alessandro Giuliani