Fonte: orizzontescuola.it – 29 aprile 2021
Certificazione verde, è caccia al pass ma è falsa partenza: scoppia la polemica. La certificazione verde è entrata in vigore lo scorso 26 aprile ma ancora non esiste. E ovviamente scoppia la polemica. Si è trattato di una vera e propria falsa partenza, determinata dalla bocciatura del Garante della privacy. I medici di famiglia non intendono rilasciare ai propri assistiti gli agognati certificati: non serve essere stati vaccinati in una struttura pubblica o essere guariti dal Covid, il medico di base non firmerà alcuna certificazione verde.
Renzo Le Pera, vicesegretario nazionale della Fimmg, spiega oggi a La Repubblica: ‘Il Garante della privacy ha fatto dei rilievi precisi al decreto giudicando illegittimo un certificato di questo genere. Non vedo perché dovremmo essere noi a prenderci responsabilità che non ci competono. Io posso rilasciare un certificato di avvenuta vaccinazione se io somministro il vaccino, ma se lo fa una struttura pubblica è lì che viene rilasciata la documentazione che attesta data, dose e tipo di vaccino. Così, per chi ha avuto il Covid: tocca al Dipartimento di salute pubblica rilasciare al paziente la comunicazione di uscita dall’isolamento dopo la guarigione. E quello fa fede. Trovo folle chiedere a noi medici di famiglia di rilasciare certificazioni che non esistono’. Per ora le Regioni che hanno già previsto il rilascio del documento di avvenuta somministrazione di entrambe le dosi sono pochissime. L’unica alternativa per non è stato ancora vaccinato né guarito, è il tampone. Per la certificazione verde, ovvero il ‘green pass’, bisognerà, con tutta probabilità attendere il mese di giugno e un via libera dalla Ue.
Abstract articolo di Luigi Rovelli