Fonte: Il Giorno – 1 ottobre 2020
Caccia ai docenti dopo il caos graduatorie. La denuncia: “Frenati dal Covid o dal reddito di cittadinanza?” Il provveditorato rafforza la task-force
A Milano ben il 65% dei docenti non ha optato per il sostegno, pur avendo i requisiti di tre anni di insegnamento alle spalle e in molti casi anche la specializzazione. Non è più roseo il quadro del posto comune alle elementari, per le quali, per le 1.500 cattedre vacanti si è arrivati al candidato numero tremila in graduatoria. A fornire i numeri è Massimiliano Bruna, segretario generale Cisl Scuola Milano, che spiega che su un totale di 5600 sono stati convocati fino a ieri in 3.100. Il totale delle accettazioni è stato di 800, cioè meno di un quarto.
Per raggiungere l’obiettivo della copertura di tutte le cattedre si dovrà passare alla seconda fascia, quindi alle graduatorie di istituto delle scuole.
Per il sindacalista è evidente che, al di là del problema covid, il meccanismo presenta dei problemi, tanto più che si tratta non di incarichi limitati a brevi periodi di tempo ma di un’occupazione fino al 31 agosto. “È ora che il fenomeno venga studiato. – spiega Bruna – I tempi si allungano ancora e a rimetterci sono le famiglie e gli studenti”. A subire le conseguenze maggiori sono gli studenti fragili: “Per il sostegno sono stati convocati 1.400 candidati e hanno accettato in 600 a fronte di 1.700 disponibilità. – sottolinea ancora – E quello che sta accadendo sul posto comune ci dice che non hanno rinunciato per prendere una cattedra”.
Simona Ballatore