Fonte: La Stampa – 23 ottobre 2020
La didattica a distanza non piace a nessuno: nè ai sindaci, nè al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che torna a scontrarsi con quei governatori che per alleggerire il peso sul trasporto pubblico e sulle Asl hanno deciso di chiudere le scuole. L’invito del ministro ai governatori è di rientrare in quel 50% di didattica a distanza (Dad) previsto dall’ultimo Dpcm, come fatto da Liguria, Lazio e Piemonte. In Lombardia, però, Attilio Fontana ha deciso che da lunedì tutti i 415mila studenti delle scuole superiori lombarde seguiranno le lezioni da casa. Anche in Campania, Vincenzo De Luca, ci si aspetta un rapido ritorno alle lezioni in presenza nelle scuole elementari e medie, bloccate da un’altra ordinanza dopo la crescita verticale dei contagi. Intanto partono le missive tra governatori e ministro.
Fontana è il primo a ricevere una lettera dal ministro Azzolina che gli chiede di “lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte e trovare soluzioni differenti”. Il governatore lombardo ha replicato poche ore dopo, ricordando che i dati lombardi sono in costante peggioramento e che la Dad è necessaria anche in virtù dell’impossibilità di potenziare il trasporto pubblico locale. Fontana sfida apertamente Azzolina: “Se reputa eccessivi e non idonei i nostri provvedimenti può impugnarli”. Ma a Roma, almeno per ora, si vuole evitare lo scontro frontale. Chiamato a mediare è il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che invoca “buonsenso e collaborazione”. Nel frattempo Fontana ieri ha incontrato i sindaci e il presidente dell’Anci Lombardia Mauro Guerra, ma la riunione non è stata produttiva, tanto che lo stesso gruppo si rivedrà oggi nella speranza di trovare una quadra prima del 26. Il ministro Azzolina ha scritto anche a De Luca, sperando che in Campania si “riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza della didattica” alle elementari e alle medie. Ottenuto il sì del governatore sul capitolo elementari, Azzolina attende, prima di lunedì, anche quello sulle medie. Anche per il presidente della Toscana Eugeno Giani si dovrebbe “revocare l’autonomia scolastica”. Intanto Azzolina oggi avrà dalla sua anche i dati del nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità, che certifica ancora una volta il numero limitato di contagi all’interno degli istituti.
Abstract articolo Chiara Baldi – Federico Capurso