Graduatorie Docenti anticipate al 2021? “L’ipotesi ha un fondamento” dicono fonti CGIL e a quanto pare non dipende dalla volontà politica ma dall’urgenza del fabbisogno di insegnamenti che le GPS dell’estate scorsa hanno solo e malamente (della procedura-lampo e del Covid) solo tamponato. Come da più parti, presidi in prima linea, è stato denunciato le graduatorie non sono state sufficienti a reperire tutti gli insegnanti che servivano per ripartire in presenza. I flussi da Nord a Su e viceversa che hanno sempre contraddistinto il reclutamento scolastico questa volta si sono bloccati a causa dell’Emergenza sanitaria e molti hanno rinunciato ad una cattedra che li avrebbe portati lontano da casa, in Regioni in cui il virus aveva colpito più duramente Il ricorso alle Mad, le messe a disposizione, è stata l’extrema ma frequentissima ratio per coprire l’organico senza andare tanto per il sottile. Lo stesso pragmatismo si è riscontrato nelle assegnazioni della GPS. Che funziona così. Si mandano le email o si telefona per avere una risposta informale sull’accettazione, si preparano le carte, si assegna l’incarico e quindi si controllano i titoli. Se per caso qualcosa manca, in nome della continuità didattica, spesso si chiude un occhio. E’ facile comprendere quale quadro abbia composto nell’organico effettivo, chi è entrato in classe o ha vinto una DAD, le ultime graduatorie che passeranno alla storia per gli errori, le compilazioni parziali, le esclusioni e anche premi inaspettati. Insomma graduatorie che hanno scontentato tutti e che necessitano di una prova d’appello. La stessa che grava sul concorso straordinario. E con questo passiamo ad un’altra delle ragioni per cui i sindacati ritengono che l’ipotesi graduatorie 2020 non è peregrina. Il concorso straordinario: partito per dispetto, mentre la curva dei contagi si impennava, il 22 novembre, è stato sospeso ex abrutpo dal DPCM 12, creando una marea di buoni motivi per essere impugnato. Da chi non lo ha potuto dare perché era in quarantena e non avrà una prova suppletiva (anche se il Tar ha detto che va fatta); da chi l’ha dato, circa due terzi, e sarà giudicato a distanza di un anno almeno dagli altri che daranno la prova quando il Covid lo permetterà. Non potrà essere annullato e non potrà essere riattivato senza che qualcuno faccia ricorso con un fondamento giuridico abbastanza solido. Sub iudice rimane la madre di tutti i concorsi, il concorso ordinario mostre al quale sono iscritti 430mila aspiranti docenti. Quando si potrà celebrare? Per la CGIL in questo momento solo con la sfera di cristallo si potrebbe individuare una data realistica. Di certo non in tempo per il prossimo anno scolastico. Facendo un rapido conto: 32 mila posti del concorso straordinario + circa altrimenti del concorso ordinario rimarranno congelati. E su questo crinale che l’ipotesi di integrare il fabbisogno con le graduatoria acquista consistenza e consiglia di farsi trovare pronti per ogni evenienza. 24 CFU, laurea magistrale o equipollente e completamento di concorso sono la base minima per provare a cogliere questa opportunità forse più vicina di quanto non si pensi.
Redazione