Fonte: Il Messaggero – 25 novembre 2020
Riaprire le scuole entro Natale. E’ l’obiettivo della ministra Azzolina, decisa a far tornare gli studenti a scuola il 9 dicembre. Ma i problemi sono tutti sul tappeto e non sarà facile. La prima questione è quella delle cattedre che, con i presidi a caccia di supplenti, sono ancora vuote. I banchi singoli del commissario Domenico Arcuri, lungi dall’essere tutti presenti all’appello dalla fine del mese di ottobre, sono ancora in consegna. E ieri sera è anche arrivata la dichiarazione del segretario del Pd, Zingaretti: «Sul ritorno in classe – ha detto – decide la scienza». Si tratta allora di capire come poter riaprire perché, senza insegnati, non sarà possibile ad esempio organizzare doppi turni per alleggerire il carico del trasporto pubblico. Nelle zone rosse sono chiuse anche le classi seconde e terze di scuola media: i ragazzi più grandi, quindi, per tornare in classe useranno i mezzi di trasporto pubblico. Ma se non si organizzerà lo scaglionamento degli ingressi, con turni differenziati per alleggerire il carico dei bus, la situazione non cambierà. La soluzione a cui si lavora è quella di riaprire poco per volta le classi fin dal 9 dicembre, dopo la Festa dell’Immacolata. Di questo si discuterà oggi nell’incontro di Conte con i capi delegazione della maggioranza e, naturalmente, molto dipenderà anche dai dati relativi ai contagi. L’obiettivo della ministra è di tenere le scuole aperte dal 9 al 23. Le due settimane di lezione in presenza permetterebbero di garantire una sorta di prova generale per gennaio. Ma i problemi da risolvere non mancano. Intanto l’Associazione nazionale dei presidi, per la ripresa delle attività in presenza, ha quindi chiesto interventi incisivi sia sugli organici, che per i dirigenti costituiscono «un problema drammatico», sia per gli arredi. (…) Sul fronte del trasporto pubblico l’Anp ha chiesto la possibilità per le scuole di attivare convenzioni ad hoc con i pullman turistici inutilizzati in questo periodo. Altrimenti i bus scoppiano e i contagi saranno inevitabili. Oggi intanto riaprono le scuole in Campania ma non ovunque: E’ infatti terminato il periodo di chiusura previsto dall’ordinanza regionale del governatore De Luca, che teneva chiusi tutti gli istituti, e così si riparte con il rientro di scuole materne ed elementari. Ma in molti comuni non sarà così: sono intervenuti i sindaci con la proroga della chiusura, a cominciare da Caserta, Salerno e Avellino.
Abstract articolo di Lorena Loiacono