Pronti a una nuova bella ondata di polemiche, scambio di accuse, dibattiti infuocati sugli spazi social di insegnanti e studenti? Se il clima non è mai stato dei migliori, con innumerevoli temi già al centro di infinite discussioni (dagli ingressi scaglionati alla didattica a distanza), ecco all’orizzonte quella che potrebbe essere la ciliegina sulla torta. A cosa ci riferiamo? Presto detto: all’ipotesi del vaccino obbligatorio per insegnanti e personale della scuola. La nostra non è una profezia che necessiti di qualità extrasensoriali per essere avanzata. Basta pensare alle polemiche che da sempre accompagnano in generale le vaccinazioni e a quelle già sorte attorno all’antidoto anticovid. Aggiungete a questo la parolina scuola, che possiamo ben definire terreno di scontro per eccellenza, e gli ingredienti per la tempesta perfetta ci sono tutti. Il nostro non è certo un augurio: la scuola ha già troppi problemi e motivi di divisione, per cui semmai c’è soltanto da sperare che non ci si trovi di fronte a una tegola destinata a rendere ancora più incandescente il clima. La speranza è che attorno a questo tema si discuta, ci si confronti, magari cogliendo l’occasione perché anche sui banchi di scuola si approfondisca l’argomento, ma per il resto che non si debba assistere a poveri dirigenti scolastici alle prese con la gestione di situazioni che possono rischiare di divenire difficilmente gestibili. L’esperienza seguita all’introduzione dell’obbligo di vaccinazione dei bambini quale requisito per l’iscrizione a scuola ce lo ha insegnato. In questo caso il fatto che a essere chiamati in causa siano i docenti può significare qualche problemino in più. Il rischio è che lo scontro tra gli ultra vegani e i ‘carnivori’ potrebbe apparire come una discussione all’acqua di rose. Ci mancherebbe solo uno sciopero di studenti e insegnanti contro la vaccinazione obbligatoria e saremmo veramente a posto.
Alberto Barelli