Fonte: Orizzontescuola.it – 9 dicembre 2020
Il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41 aveva già previsto che, da quest’anno scolastico, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria fosse espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel Documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento. La necessità di un curricolo verticale di Educazione Civica è legata alla Legge 92 del 20 agosto 2019 (e al Decreto ministeriale attuativo n. 35 del 22-06-2020, Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, ai sensi dell’articolo 3 della legge del 20 agosto 2019, n. 92 e Allegati) che istituisce l’insegnamento trasversale di Educazione civica nel primo e secondo ciclo di istruzione. Introdotta nella scuola italiana nel 1958 da Aldo Moro, questa disciplina ha una lunga storia, dai Programmi della scuola Media del 1979 e della scuola elementare del 1985, fino alle Indicazioni Nazionali del 2012. A livello internazionale i riferimenti sono la Raccomandazione del consiglio europeo del 22 maggio 2018 e l’Agenda ONU 2030 che ha posto l’attenzione sul tema della sostenibilità, trasversale a tutte le discipline. L’insegnamento di educazione civica richiede l’intervento della scuola nella formazione di una cultura della cittadinanza attiva, della partecipazione alla comunità, della responsabilità sociale e del rispetto della legalità.
Abstract articolo di Redazione