Fonte: Il Sole 24 Ore – 11 dicembre 2020
Non una fuga dalla scuola per l’effetto combinato tra la paura del Covid-19 e le opportunità derivante da Quota 100, ma un turn-over piuttosto sostenuto, che rischia di provocare il nuovo anno scolastico con l’esplosione di cattedre vuote, soprattutto al Nord. A settembre 2021 in base alle domande di pensionamento chiuse lo scorso 7 dicembre secondo il ministero usciranno 27.592 docenti (ammesso che tutte le richieste vengano accolte). Di questi quasi 16mila con l’anticipo targato Quota 100, ai quali si sommano altre 7mila e rotte unità di personale tecnico amministrativo, educatori e insegnanti di religione, per un totale di oltre 35mila unità. Dovranno poi essere aggiunti circa 500 presidi, peri quali le domande di pensione scadono il 28 febbraio. Si tratta di un numero maggiore di quello dell’anno precedente. In totale in due anni sono usciti quasi 54mila professori, di cui oltre 29mila con Quota 100. La suddivisione delle domande di pensionamento a livello territoriale è disomogeneo. Sui 27.592 insegnanti in uscita il prossimo 1° settembre, ben 4.754 si trovano in Lombardia (il 17,23%). Nelle sei regioni del Nord (oltre alla Lombardia, consideriamo Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) si tratta di 12.209 insegnanti, il 44,25% del totale. Ciò aggraverà il problema della mancanza di cattedre. Basti ricordare che in Lombardia le cattedre non assegnate sono state 16mila e altri 7.500 vuoti hanno colpito sia il Piemonte sia il Veneto. Tale situazione ha portato al record di supplenze. Una realtà che il prossimo anno rischia di ripetersi, dato anche il rallentamento dei concorsi. La selezione ordinaria (da 46mila cattedre) non è proprio partita mentre quella straordinaria (da 32mila) si è fermata al 60% dei candidati esaminati. Ma mentre quest’ultima, una volta ripresa, avrebbe comunque buone chances di andare in porto visto che si compone solo di una prova scritta, l’altra – che prevede un test preselettivo, uno scritto e un orale – quasi certamente non ci riuscirà.
Abstract articolo di Eugenio Bruno e Claudio Tucci