Fonte: Orizzontescuola.it – 13 gennaio 2021
Del vaccino AstraZeneca l’Italia ha prenotato, tramite gli acquisti centralizzati dall’Unione europea, 40 milioni di dosi. In caso di via libera da parte dell’Ema già il 29 gennaio — possibile visto che AstraZeneca è già stato autorizzato in sette Paesi a partire dalla Gran Bretagna, lo scorso 30 dicembre — le prime dosi potrebbero arrivare a febbraio. Se così andranno le cose, il governo potrebbe anticipare la vaccinazione del personale scolastico creando un canale parallelo rispetto agli altri criteri, in particolare quello dell’età.Ci sono due date cerchiate in rosso nel calendario della campagna vaccinale contro il Covid. La prima, certa, è il 29 gennaio. Quel giorno l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, dovrebbe esaminare la domanda di autorizzazione al commercio del vaccino di AstraZeneca. Il via libera potrebbe arrivare nel giro di poche ore, forse il giorno stesso. La seconda data cerchiata in rosso, in realtà ancora ballerina, è il 26 marzo. Quel giorno l’Ema potrebbe esaminare e dare il via libera a un altro vaccino ancora, quello prodotto dalla Johnson & Johnson. La domanda all’Ema non è stata ancora depositata. Ma la richiesta dovrebbe essere presentata entro la fine di questo mese e, se non ci dovessero essere intoppi, l’autorizzazione potrebbe arrivare appunto il 26 marzo. A queste due date, a queste due autorizzazioni, insomma a questi due vaccini sono appese le speranze dell’Italia. Non solo quelle di accelerare sulla campagna vaccinale (che se continuasse con questo ritmo, bisogna ricordarlo insieme al fatto che siamo al primo posto in Europa, richiederebbe anni), ma anche di passare ad altre categorie, rispetto a quelle in cima alla lista e cioè medici, infermieri — comprese le persone che a vario titolo lavorano negli ospedali — residenze sanitarie, persone con più di 80 anni.
Abstract articolo di Redazione