Ci mancava la variante inglese per concludere in bellezza l’anno scolastico. Se un lato positivo il Covid lo aveva (se così si può dire), era la bassa percentuale di contagio tra i minori. La novità della variante inglese è invece l’alta incidenza tra i più giovani, che sta provocando numeri da brivido. I dati stanno dimostrando che ormai, rispetto al numero totale dei positivi, la percentuale degli studenti è salito al 20%, una percentuale che sta preoccupando e non poco, anche perché in continua crescita. Il professor Roberto Cauda (Direttore di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli) ha spiegato in un’itervista rilasciata a Il Messaggero come la soluzione torni a essere il ricorso alla Dad: «Ormai gli studi che ci arrivano dai colleghi britannici confermano che la variante inglese si diffonde più facilmente tra i minori. Valutiamo, quanto meno, di ricorrere alla Dad alle superiori». Si riparla quindi di chiusura delle scuole e della necessità di accelerare la vaccinazione dei docenti. Insomma si prospettano altri mesi da incubo e allora vogliamo esprimere un augurio. L’augurio che si affronti la questione scuola guardando alla realtà dei fatti e non al libro dei desideri, per concentrarsi sui provvedimenti che inevitabilmente si tratterà di adottare, senza perdere tempo inseguendo provvedimenti irrealizzabili. Ogni riferimento all’insistenza per il ritorno in presenza a tutti i costi o per un impossibile ingresso scaglionato dell’ex ministro Azzolina è puramente… voluto. Il nuovo ministro sembra invece volersi muovere guardando ai dati e agendo di conseguenza. Ci piacciono anche le parole riservate ai dirigenti scolastici e al personale della scuola dal nuovo ministro Bianchi “Esprimo la mia gratitudine a ciascuno di Voi per l’importante lavoro svolto in questo anno di pandemia”. “Sono consapevole – continua nella lettera inviata ieri – degli sforzi profusi e desidero ringraziare tutti i dipendenti dell’Amministrazione centrale e territoriale, i dirigenti scolastici, i docenti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario“. Se seguiranno decisioni prese tra quelle possibili in base allo stato dei fatti, il loro lavoro, comunque difficile, sarà meno gravoso e soprattutto non destinato a rimanere vano.
Alberto Barelli