«A scuola in zona rossa» Il governo vuole riaprire le classi dei più piccoli

Far tornare in classe tutti i bambini, dopo Pasqua. Questo l’obiettivo proposto dalla ministra alle pari opportunità Elena Bonetti, ma che già solo al pensiero rincuora milioni di famiglie italiane alle prese con bambini seduti davanti ai computer che si scaricano troppo velocemente, con link delle singole lezioni da ricordare e schede da stampare. La proposta riguarda 3 milioni di bambini delle scuole elementari nelle zone rosse, per i quali l’ultimo Dpcm prevede esclusivamente le lezioni a distanza. A differenza di quanto stabilito fino a febbraio scorso quando, in zona rossa, solo le classi dalla seconda media all’ultimo anno delle superiori andavano in didattica a distanza. (…)
I disagi dell’online sono tanti: le famiglie in difficoltà con il lavoro, le carenze di connessione, i ritardi di apprendimento degli alunni. E le proteste si fanno sentire, a cominciare dai comitati della scuola e dai sindacati di base pronti a scioperare. L’idea del ministro è allora di modificare le misure restrittive per le zone rosse e di permettere ai piccoli, da 0 a 10 anni, di tornare tra i banchi: «La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire le scuole dell’infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado al 50% – ha spiegato la titolare del ministero alle pari opportunità a Skytg24 – già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria». (…) Anche il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso, della Lega, assicura che il ministero sta insistendo perché gli istituti possano riaprire quanto prima: «È necessario riaprire la scuola appena i dati lo consentono e tutti al ministero dell’istruzione stiamo facendo pressione sul ministero della salute affinché almeno la fascia 0-6 e la primaria riaprano. La didattica a distanza è un surrogato, servono soluzioni e strategie per mettere in sicurezza le scuole. La situazione è diversa da Regione a Regione, ma anche da Comune a Comune: se c’è un territorio che consentirebbe la riapertura delle scuole con la didattica in presenza in sicurezza, non vedo perché dovremmo vietarlo». Intanto arriva lo sciopero della Dad, indetto per venerdì prossimo, 26 marzo, dal Comitato Priorità alla scuola in concomitanza con lo sciopero del comparto scuola promosso dai Cobas e sostenuto dal Coordinamento Nazionale Precari-e Scuola.

Fonte: Il Messaggero – 23 marzo 2021
Abstract articolo di Lorena Loiacono

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