Parlare di una svolta epocale non è esagerato: la metà degli studenti italiani si sta rivolgendo alle università telematiche per conseguire il titolo di laurea. Non solo, come è emerso da una indagine condotta a livello nazionale, a valutare positivamente l’offerta formativa delle università telematiche sono anche i genitori.
L’inchiesta è stata condotta da Skuola.net unitamente al Centro formativo universitario (Cfu), su un campione di ben 5.500 alunni degli istituti superiori.
Il fatto che anche tra coloro che hanno un’età avanzata sia caduta ogni riserva verso la modalità di studio a distanza dimostra che siamo di fronte a un cambiamento culturale profondo, che investe l’intero paese. Non a caso i risultati dell’indagine sono stati rilanciati da un quotidiano autorevole come il Sole 24 Ore, che oggi ha dato ampio risalto all’analisi di quanto emerso dall’inchiesta.
Merita riportare quanto evidenziato dal quotidiano di Confindustria: “Quasi tutti gli intervistati – oltre 9 su 10 – sono d’accordo proprio sul fatto che, con il forzato passaggio, nel giro di poche settimane, da un modello d’insegnamento in presenza alla Dad al 100%, le telematiche abbiano sfruttato un vantaggio competitivo frutto di anni di esperienza e, per quasi la metà di loro (43%), gli atenei tradizionali a distanza di dodici mesi non sono ancora riusciti a recuperare il gap.
Una tesi, questa, avvalorata dall’esperienza di chi questo delicato momento l’ha vissuto sulla propria pelle: gli attuali universitari”. Che i lunghi mesi di didattica a distanza forzata avessero finito per fare cadere tanti tabù era prevedibile.
Quello che emerge è soprattutto l’apprezzamento verso l’offerta delle università telematiche, mentre gli studenti e le famiglie hanno potuto riscontrare ritardi e problemi da parte dei poli tradizionali, che continuano a scontare un gap difficilmente colmabile.
Non a caso al settore delle università telematiche sta da tempo guardando con attenzione il Sole 24 Ore, che mesi fa aveva riconosciuto il primato di eCampus per offerta formativa.
In questa prospettiva deve essere valutato il riconoscimento del valore della didattica a distanza da parte del ministro dell’istruzione Bianchi. Nel ribadire anche nei giorni scorsi come la dad rappresenti una risorsa ormai insostituibile, il ministro è stato chiaro: “noi dobbiamo fare oggi sulla dad la stessa operazione che dobbiamo fare sulla matematica: abbiamo sperimentato, adesso dobbiamo astrarre, cioè dobbiamo trarne le conseguenze”. “Il rischio peggiore – ha ribadito – è che da questo periodo difficilissimo non siamo in condizione di trarne tutte le conseguenze, anche positive”.
Studenti e insegnanti sembra proprio che si siano fatti un’idea chiara ed evidentemente, ancora una volta, è chiaro che i cittadini dimostrino di essere consapevoli quando si tratta di valutare le scelte per il proprio futuro. E diciamolo: i cittadini sono molto più avanti di chi è chiamato a guidare i vari settori del paese. Forse anche da questo punto di vista qualcosa è cambiato ma in ogni caso un fatto è certo: il futuro non si ferma.
Direttore Dott. Alberto Barelli