Mobilitazione di protesta confermata e bocciatura del piano del Governo per la scuola. Si è chiuso nel peggiore dei modi l’incontro tra sindacati e Governo sul Patto per la scuola tenutosi ieri, che, invece di contribuire a dissipare le nubi, ha sortito l’effetto opposto.
E così l’anno scolastico, come se mesi e mesi di emergenza sanitaria non fossero stati abbastanza, finisce in bellezza, nell’incertezza più totale.
Il nodo dello scontro è rappresentato dalla questione del reclutamento degli insegnanti, per il quale la richiesta dei sindacati era quella di una svolta rispetto al precariato. Le risposte dell’esecutivo non sono state sufficienti e, come prima conseguenza, già oggi è iniziata con vigore la mobilitazione per preparare l’appuntamento del 9 giugno.
Le organizzazioni sindacali si ritroveranno per un appuntamento unitario in Piazza Montecitorio, per un sit in che si svolgerà dalle 15 alle 18.
Nel corso della mobilitazione verrà ribadita la proposto di definire una procedura più snella per l’assunzione dei docenti e di attivare un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga con tre anni di servizio. Più in generale si chiede di superare ostacoli ritenuti assurdi, come l’impossibilità, se bocciati a un concorso, di ritentare al successivo.
Proposte che sembrerebbero assennate ma che trovano un muro che pare insormontabile, soprattutto se si considera che all’apertura del nuovo anno scolastico ci si ritroverà a fare i conti con migliaia di cattedre scoperte.
In questo quadro, l’unica certezza è che nemmeno la pandemia ha portato chi guida il paese a risolvere una volta per tutte almeno uno dei problemi cronici della scuola. Di fronte a questa realtà c’è uno spiraglio: la decrescita. E’ stato calcolato che da qui a qualche lustro si arriverà a centinaia di migliaia di studenti in meno. Nel caso della mancanza di insegnanti possiamo proprio dire che non tutti i mali vengono per nuocere.
Certo avremmo preferito poter contare sulla capacità dei governati per affrontare questa questione come tutte le altre emergenze ma abbiamo maturato troppa esperienza per non attendersi miracoli.
Direttore Dott. Alberto Barelli