Fonte: Il Sole 24 Ore – 17 giugno 2021
Abstract articolo di redazione
Via libera dell’Aula della Camera alle disposizioni relative all’attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle Università e negli enti pubblici di ricerca.
Il testo approvato a Montecitorio regola l’attribuzione da parte di università ed enti pubblici di ricerca di borse di ricerca Post Lauream. Interviene inoltre sulla disciplina riguardante il dottorato di ricerca; modifica alcuni aspetti della disciplina relativa agli assegni di ricerca; modifica la disciplina relativa ai contratti di ricercatore a tempo determinato, riconducendo a unità le due tipologie di contratto previste a legislazione vigente e innovando il meccanismo del cosiddetto “tenure track”.
Introduce poi un meccanismo analogo al cosiddetto tenure track per ricercatori e tecnologi a tempo determinato negli enti pubblici di ricerca e un meccanismo di mobilità, riguardante ricercatori titolari di contratti a tempo determinato fra università ed enti pubblici di ricerca.
Università ed enti pubblici di ricerca potranno conferire le borse di ricerca Post Lauream a soggetti in possesso di laurea magistrale in discipline coerenti con l’attività di ricerca per cui è bandita la borsa.
Non è possibile concorrere alle borse di ricerca per i soggetti già in possesso del titolo di dottore di ricerca, i ricercatori a tempo determinato e il personale di ruolo delle università e degli enti pubblici di ricerca.
Le borse sono collegate a uno specifico progetto di ricerca e possono avere una durata compresa fra 6 e 12 mesi, prorogabili fino a 36 mesi laddove richiesto dalla tipologia del progetto di ricerca. Non danno luogo ad alcun rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze dell’università o dell’ente pubblico di ricerca, né danno alcun diritto in ordine all’accesso ai ruoli presso gli stessi.
Le borse sono esenti dall’imposta locale sui redditi (Ilor) e da quella sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Il divieto di conferire assegni di ricerca viene esteso anche al personale in servizio con contratto a tempo determinato presso le istituzioni che emanano i bandi.
Quanto ai contratti di ricercatore universitario a tempo determinato, vengono ricondotte a unità le due tipologie di contratto di tipo A e di tipo B attualmente previste e innovato il meccanismo della cosiddetta tenure track, cui fa riferimento anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza.