Alla fine saranno le Università, le statali come pure i poli formativi telematici, a risolvere la questione.
Resta il fatto che anche l’indizione del bando del VI ciclo di TFA sostegno è stato gestito dal Governo all’insegna dell’incertezza.
Il nodo con il quale si trovano a fare i conti migliaia di aspiranti al percorso abilitante al sostegno attualmente iscritti a master o Corsi di perfezionamento è quello dell’incompatibilità tra la partecipazione a tali corsi e al percorso formativo per il sostegno.
Lo chiariamo subito: l’incompatibilità, come è stato fatto notare anche dai sindacati, riguarda il caso di simultaneità degli impegni formativi.
Per ovviare al problema le università, eCampus in primo luogo, stanno già predisponendo l’indizione di appelli straordinari a partire dai mesi di agosto e settembre, per consentire di conseguire anticipatamente il titolo. Aggiungiamo che in ogni caso il problema si porrà solo per coloro che, superate le prove selettive in programma dal 20 al 30 settembre, parteciperanno al successivo percorso formativo.
Da più parti si sta comunque sollecitando l’approvazione di una norma che risolva la questione.
Il punto è che in un paese normale il problema non si sarebbe dovuto nemmeno porre. In un paese normale l’indizione del bando sarebbe stata accompagnata dall’approvazione di norme finalizzate a dipanare ogni possibile incertezza.
Di certo ciò che non è normale è che chi abbia intrapreso i percorsi formativi richiesti proprio dal ministero per aumentare il punteggio o potenziare il proprio curriculum si ritrovino con dubbi e perplessità, nel momento in cui finalmente si apre una tanto attesa prospettiva, come nel caso del TFA sostegno.
Attendiamo fiduciosi un atto decisivo da parte del Governo. Non è mai troppo tardi.
Diretto Dott. Alberto Barelli