Poveri presidi.
Alla fine, come si suol dire, a loro è restato in mano il cerino del famigerato Green pass. La novità dell’ultima ora è che sono loro a vedersi affibbiato il compito di controllare il possesso della certificazione verde da parte degli insegnanti. Un compito poco gradito per se stesso e che, prima ancora di diventare effettivo, rappresenta un vero rompicapo.
Il motivo?
In base alla normativa e alle disposizioni in materia di privacy a nessuno, presidi compresi, è possibile gestire i dati. Addirittura, stando alla legge, non può essere richiesto il documento. Per chi pensasse a un problema risolvibile facilmente, la realtà dei fatti dimostra che non è così. La presa di posizione del Garante della privacy dei giorni scorsi è stata netta nell’evidenziare che una tale modalità violerebbe ogni tutela. La questione è quindi ingarbugliata e non poco. Per risolvere il tutto occorrerebbe la promulgazione di nuove normative.
Peccato che la farraginosità dell’iter in Italia non sia dei più snelli e che per arrivare ad approvare la più semplice delle norme occorrono tempi biblici. Ci permettiamo di osservare che forse questa potrebbe essere la salvezza su cui potranno contare i presidi per essere liberati dall’incombenza.
Ma trattandosi del mondo della scuola, cioè dell’istituzione dalla quale dipende la formazione dei cittadini, l’augurio è che per la gestione del Green pass si arrivi a soluzioni di buon senso. Il che significa non solo scongiurare la trasformazione dei presidi in sceriffi ma nemmeno alcuna perdita di tempo per chi è chiamato a gestire una marea di questioni.
Una cosa è sicura: se la decisione restasse in piedi, a tribolare non sarebbero solo i presidi. In un istituto con decine e decine di insegnati i controlli e la relativa registrazione richiederebbe ore.
Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, è stato chiaro:
“Stiamo aspettando indicazioni per capire come bisognerà procedere. Ma se le scuole devono controllare tutti i giorni i certificati di docenti e personale rischiamo che le lezioni inizino a mezzogiorno”.
Ci offriamo per ospitare una petizione popolare contro l’introduzione della nuova figura dei presidi-vigilantes.
Direttore Dott. Alberto Barelli