Certificazione medica di abilità per la didattica a distanza. Questa l’ultima incredibile trovata che sta esasperando famiglie e dirigenti scolastici del Lazio.
Che l’Italia sia destinata a restare la patria della burocrazia e delle procedure super complicate ormai lo sappiamo. Se neppure l’emergenza Covid è servita a fare un salto verso la semplificazione, le speranze che cambi qualcosa sono davvero poche.
Ma ci sono eccessi che riescono ancora a stupire, come la pazza idea della Regione Lazione di andare a introdurre con tanto di circolare la necessità del nulla osta del medico per seguire le lezioni a distanza.
Un’attestazione richiesta per ragazzi che magari passano ore a giocare ai videogame e sono cresciuti a pane e social. E aggiungiamo che se i ragazzi potessero sviluppare patologie stando connessi all’aula virtuale allora è da quel dì che l’intero paese sarebbe stato investito da un’altra epidemia.
Ai tempi del lockdown infatti sono stati in Dad tutti i milioni di studenti italiani per la bellezza di interi mesi. Non risultano pervenuti feriti né contusi.
Il bello è che oltre che assurdo il provvedimento sta risultando inutile. Nella maggior parte dei casi il certificato arriva quando gli studenti non sono più positivi e possono tornare in classe.
Comunque dei risultati ci sono e li elenchiamo di seguito:
- gli studenti perdono tutte le lezioni (cosa per la quale sia chiaro nessuno si mette a piangere ma, visti i tempi, sarebbe meglio evitare).
- il personale della scuola ha una bega in più da sbrogliare, per di più spesso inutilmente.
- i medici sono inferociti, perché con tutte le emergenze da affrontare in piena pandemia non fa piacere vedere in coda ragazzi ai quali devono certificare che sono idonei alla Dad.
PS:
Anche i genitori non la stanno prendendo bene. Ma in Regione non avevano altro a cui pensare?
Direttore Dott. Alberto Barelli