WhatsApp fuorilegge nelle scuole del Lazio e caos punteggio concorso docenti: non è una scuola hi-tech.
Il filo conduttore delle notizie che stanno infiammando il clima attorno alla scuola è uno solo. Il sistema scolastico italiano tarda a stare al passo con i tempi e resta in collisione con le nuove tecnologie.
La novità di questi giorni è l’ammissione del Ministero dell’istruzione della presenza nei test concorsuali di domande sbagliate. La questione ha fatto infuriare migliaia di candidati, che ora perlomeno hanno visto riconosciuto il proprio sospetto.
Altrettanto soddisfatti i sindacati, Cgil in testa, che hanno dato vita alla “raccolta degli orrori”. L’ammissione del Governo, questo è l’aspetto ritenuto interessante, aprirà la strada ai ricorsi dei candidati respinti. Intanto è certo che si provvederà al “riconteggio” dei punteggi, che potrà avere conseguenze anche dirompenti.
Altrettanto dibattito stà suscitando la decisione dei presidi del Lazio, che hanno provveduto a mettere ‘fuorilegge’ whatsapp, la messaggistica più usata dai ragazzi e non solo.
Il motivo è l’esasperazione degli insegnanti per l’uso improprio del sistema di messaggi.
Da tempo viene lamentato il disagio provocato da messaggi con contenuti impropri e non privi di toni diciamo non troppo educati. Ma l’aspetto più grave che anche i genitori inviano messaggi negli orari più improbabili, ore notturne comprese.
La decisione ha fatto scendere sulle barricate gli studenti, che accusano i presidi di aver preso una decisione fuori dal tempo.
Vedremo come andrà a finire. Ma se nemmeno il sistema di formazione sa padroneggiare test, social e messaggistica, il paese non è messo troppo bene.
Direttore Dott. Alberto Barelli