la scuola italiana è una delle più stressanti del pianeta e ora ne abbiamo le prove. Non che ci fosse bisogno di una certificazione per esserne certi ma c’è, diciamo, l’ufficialità della cosa.
Lo ha attestato infatti il risultato di uno studio presentato in questi giorni, realizzato dal WeWorld, organizzazione impegnata da mezzo secolo a favore dei diritti delle donne e dei bambini.
Dall’indagine, che ha messo a confronto la situazione di oltre venti pesi, è emerso come la scuola italiana sia al primo posto per il disagio di studenti e insegnanti. Ciliegina sulla torta, l’emergenza Covid non ha fatto altro che aggravare i problemi. Morale della favola, la percentuale degli studenti che accusa stress e disagio supera il 50%. Questo mentre la media complessiva è invece attestata appena sopra al 35%.
Il dito è puntato sulla mancanza di pause e, soprattutto, sul troppo elevato carico di compiti.
Interessante la panoramica delle conseguenze di un malessere così diffuso: disagio psicologico a parte, risulta elevatissima la dispersione scolastica. Nel 2020 almeno un ragazzo su cinque tra i 15 e i 24 anni risulta assente sia dall’attività di studio che lavorava.
La sospensione della didattica in presenza ha aggravato il tutto e il motivo è chiaro: due anni fa ben il 70% dei bambini e dei ragazzi under 18 risultava priva di pc o tablet, né poteva contare sulla connessione a casa.
Quindi la stima è di seicentomila studenti rimasti esclusi dalla didattica a distanza almeno nella prima fase dell’emergenza.
L’aspetto interessante è che l’associazione ha avanzato tre proposte migliorative. La prima è l’estensione dell’obbligo di istruzione, la seconda la riorganizzazione del calendario scolastico e in ultimo l’introduzione di un dirigente del “tempo extrascuola”.
Il suo compito dovrebbe essere la promozione di attività da organizzare con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato.
Insomma tanti gli stimoli di riflessione per intervenire già dal prossimo anno. Aggiungiamo da parte nostra, come obiettivo da mettere in cantiere, un bel taglio agli adempimenti burocratici. Ne deriverebbe una diminuzione della percentuale di stress non di poco conto.
Direttore Dott. Alberto Barelli