iPad obbligatorio in classe. E a chi la cosa non piace, si legge nella circolare diramata nei giorni scorsi, l’invito è a cambiare scuola.
E’ un segno dei tempi la decisione presa dai dirigenti dell’istituto “Mazzini Modugno” di Bari e ancora più emblematiche sono le motivazioni alla base del provvedimento.
“Noi abbiamo un curriculum digitale dal 2015/16. – spiega la dirigente dell’istituto – La pandemia ha contribuito ad accrescere l’uso della tecnologia e da tempo, confrontando il sistema Android con Apple, abbiamo preso la decisione di usare quest’ultimo, perché risponde meglio alle esigenze dei docenti e va incontro ad una didattica utile per gli alunni”.
Quest’ultimo è il punto che ci interessa evidenziare. Cioè il riconoscimento dell’efficacia della modalità di studio attraverso gli strumenti digitali.
Il provvedimento ha provocato, come comprensibile, delle polemiche. Non tutti i genitori, infatti, hanno preso bene la decisione.
Le critiche riguardano però l’acquisizione obbligatoria dell’iPad e non viene messa in discussione la validità dello studio attraverso i dispositivi digitali.
A tale riguardo ci sembra doveroso precisare che l’istituto provvederà a fornire l’iPad in comodato d’uso agli studenti di famiglie con reddito basso. Sul fatto che il materiale delle lezioni e le esercitazioni siano erogate su un dispositivo digitale invece nessuno ha nulla da ridire. Dopo la pandemia, la didattica a distanza ha in effetti sdoganato definitivamente la nuova modalità di studio.
Prova ne è che sempre più diplomati si rivolgono alle università telematiche, eCampus in testa. La dirigente dell’istituto al riguardo ha le idee chiare: “in Italia serva un po’ forzare la mano sull’innovazione digitale: non possiamo dirci 2.0 perché inviamo i compiti via WhatsApp. Noi usiamo l’iPad nella didattica quotidiana”.
E pensare che fino a ieri c’era chi criticava i difensori della didattica integrata che, sia chiaro, resta la soluzione migliore per la preparazione e la crescita dei ragazzi.
Direttore Dott. Alberto Barelli