Migliaia di futuri insegnanti stanno conseguendo attraverso la didattica a distanza i crediti formativi necessari per accedere al concorso della scuola.
Un “esercito” che va a unirsi alle decine di migliaia che hanno già conseguito titoli accademici e i famosi ex 24CFU nel corso degli ultimi anni.
Se è vero che a fine anno scolastico è tempo di bilanci, un risultato può essere riconosciuto alle Università telematiche e, tra queste, in primo luogo a eCampus, che anche in piena emergenza sanitaria ha saputo consolidare il proprio primato: l’intero paese potrà contare su un corpo insegnante che avrà familiarità con la didattica a distanza, risultata così preziosa dopo la chiusura delle scuole ma che ha scontato limiti e ostacoli, dovuti in gran parte proprio dall’impreparazione di una elevata percentuale dei professori.
Non è un aspetto di poco conto, nel momento in cui appare chiaro a tutti che, soprattutto nel mondo della scuola, niente sarà più come prima.
E la lezione di cui far tesoro è che metodi di insegnamento tradizionali e le nuove modalità telematiche non devono essere più considerati come tra loro antitetici ma invece complementari.
Questo è l’aspetto sottolineato nel corso di un’intervista dal direttore generale dell’Università eCampus Alfonso Lovito, che ha ribadito come sarebbe sbagliato considerare le due realtà come alternative tra loro ma come due mondi chiamati invece a interagire, per offrire una didattica in grado di saper rispondere alle sfide del futuro.
Come ha sottolineato Lovito, non si tratta soltanto di conoscere il funzionamento in sé dei nuovi strumenti digitali ma capire che non si può pensare di tenere una lezione online nella stessa modalità con la quale è svolta in classe.
Insomma, come i docenti di eCampus ben sanno, si tratta di strutturare in modo adeguato tutti gli aspetti della didattica e, diciamocelo, da questo punto di vista la scuola italiana ha tanta strada da percorrere. L’Università eCampus stà certamente facendo la sua parte e, a questo proposito, basti ricordare il vademecun per la didattica a distanza messo a disposizione gratuitamente tramite il portale del Ministero dell’istruzione.
Il contributo più importante, in grado di dare i suoi frutti a partire dal prossimo anno scolastico, è il ruolo svolto nell’aver permesso ai futuri insegnanti di avere un’esperienza diretta con la formazione a distanza, sperimentando in prima persona la sua efficacia.
Rompere ogni steccato e introdurre una moderna visione della didattica, a beneficio dell’intera scuola italiana, sarà ora più facile.
Gaia Lupattelli