Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista al mensile Tempi in cui ha ribadito alcuni suoi punti fermi su cui si è concentrato nelle prime settimane del suo mandato a Viale Trastevere, spiegando ancora una volta quali siano le sue priorità.
Una scuola delle diversità
Innanzitutto Valditara ha parlato di merito, concetto su cui sta praticamente fondando il suo operato. “Vorrei garantire un’opportunità a tutti senza deprimere quelle potenzialità che sono in ognuno dei nostri ragazzi.
La scuola deve partire dagli studenti, da quelle che sono le loro attitudini – i talenti – e valorizzarle al massimo.
E ciò a prescindere dalle condizioni sociali della famiglia di origine, che andrà anzi supportata anche con la previsione di borse di studio per gli studenti meritevoli ma di modeste condizioni economiche”, ha esordito.
Il ministro si è nuovamente difeso dagli attacchi che ha ricevuto a proposito della sua volontà di valorizzare il merito, spiegando che la sua idea di scuola è perfettamente inclusiva: “La nostra deve diventare una scuola delle diversità, perché la diversità è una ricchezza.
La capacità di valorizzare le diversità è la sfida di una scuola moderna, di una scuola democratica, di una scuola costituzionale.
Non è un caso che la Costituzione sia fondata sul valore della persona, perché, come diceva già Giorgio La Pira – quindi non un turboliberista –, la persona è unica e irripetibile.
E unici e irripetibili sono i suoi talenti che la scuola deve saper valorizzare e mettere a frutto.
Tutti i talenti: quelli intellettuali e astratti e quelli manuali e concreti”.
Poi il leghista si è allacciato alla questione del docente tutor, figura che presto dovrà entrare, a quanto pare, nelle scuole: “Questi docenti, adeguatamente formati e qualificati da un punto di vista psicologico e pedagogico, oltre che della formazione disciplinare, dovranno, in collaborazione con gli altri insegnanti, seguire più da vicino gli studenti che ne avranno necessità”.
Istruzione tecnica e professionale da potenziare sul modello tedesco
Successivamente il capo del dicastero di Viale Trastevere ha ricordato il suo impegno per quanto riguarda la connessione della scuola con il mondo del lavoro, per lui imprescindibile: “Ci sono 1,2 milioni di posti di lavoro che non vengono coperti perché le imprese non trovano qualifiche corrispondenti.
Va assolutamente rafforzata la formazione tecnica e professionale, costruendo una filiera unica che vada dalla formazione fino all’istruzione superiore, parallela all’università.
L’istruzione tecnica e professionale deve tornare ad essere una scuola di serie A e non di serie B, come è considerata adesso.
Uno spunto è dato dal Modello tedesco, dove il rapporto col mondo dell’impresa è stretto e proficuo.
Infine, il leghista ha espresso la sua opinione in merito alle scuole paritarie: “Ho istituito un tavolo per la parità scolastica, con un gruppo di esperti che ho invitato a ragionare a 360 gradi su tutti i temi legati alle scuole non statali non profit.
Non si tratta solo di trovare qualche finanziamento in più, ma di garantire l’effettivo inserimento nel sistema di queste scuole, molto più di quanto non sia oggi. Io ritengo che le scuole paritarie debbano avere una effettiva pari dignità.
Insomma, l’obiettivo è creare un contesto in cui non ci sia differenza di trattamento tra la scuola statale e quella non statale”, questo il pensiero di Valditara.
Gaia Lupattelli