Continua a far discutere l’introduzione di un bonus di cento euro per gli studenti che raggiungono la media del 9 introdotto in un istituto di Padova.
Come è ormai noto a chi segue le vicende del mondo della scuola, l’iniziativa ha preso il via da alcune settimane. Non solo i ragazzi che eccellono avranno il compenso ma è previsto anche il rilascio di un attestato di merito. La consegna avverrà nel corso di una vera e propria cerimonia, denominata ‘serata delle eccellenze’.
FAVOTREVOLI E CONTRARI
Si tratta di un’idea che non ha precedenti e che ha aperto un acceso dibattito, che vede interrogarsi più in generale anche sulla questione del merito.
L’ultima a intervenire in ordine di tempo è la Rete degli Studenti Medi, alla quale il premio in denaro proprio non piace.
“Si tratta di un incentivo economico – spiega la Rete – che, agli occhi di chi ha scelto di istituirlo, dovrebbe incentivare i giovani ad un maggior impegno in materia scolastica e dunque favorire l’apprendimento. Invece, nella pratica, consegna agli studenti esclusivamente un altro obiettivo per cui avere ansia”.
“E’ la scuola del Merito – viene aggiunto – Quella del “chi prima arriva, meglio alloggia”. Ma gli studenti non sono d’accordo: l’obiettivo della Scuola Pubblica dovrebbe essere quello di pensare a chi rimane indietro di rimuovere gli ostacoli per chi è privo di mezzi, parafrasando la Costituzione, non premiare ed osannare chi eccelle”.
LE CRITICHE DELL’ARCIVESCOVO DI BOLOGNA
Sulla scuola si registra l’intervento dell’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei Matteo Maria Zuppi. Il suo è un intervento su questioni più generali e alla base della sua presa di posizione è la critica per la visione di mercato della scuola.
“Se la scuola viene ridotta a un problema di costo, o al pensiero di arrivare solo allo stipendio, siamo messi male: tradisce sé stessa. – spiega il presidente della Cei – “Il rischio è di adottare un criterio aziendalistico anche a scuola, e di metterla sul piano della produttività e dell’efficienza”.
Per il cardinale la risposta delle istituzioni “sta nel pensare al rialzo, a una grande alleanza educativa, coinvolgendo tutti, dalle famiglie alle istituzioni locali.
LA RISPOSTA DI VALDITARA
Il ministro Valditara è intervenuto affermando di condividere la posizione dell’alleanza educativa da considerare come bene primario.
“Condivido l’appello del cardinale Zuppi per una grande alleanza educativa. – ha sottolineato il ministro – Con la riforma del tutor, della scuola al pomeriggio, dell’orientamento, e con una declinazione del merito come valorizzazione dei talenti di ognuno, stiamo andando nella medesima direzione”.