Studenti Medi ed Unione degli Universitari consegnano una lettera aperta, pubblicata oggi su Repubblica, verso il 25 aprile, diretta al Presidente Meloni ed ai suoi Ministri di Scuola ed Università.
Un appello pubblico per mettere in luce la violenza dei gruppi neofascisti nei luoghi del sapere, ma anche per sottolineare che di fascismo non si parla abbastanza.
E che non ne parlano abbastanza proprio gli esponenti del governo Meloni.
“Non si possono ignorare le gravi ambiguità dei partiti di governo proprio quando, sulla violenza fascista e neofascista, sarebbe stata necessaria una parola chiara” dichiara Giorgio Carratta della Rete degli Studenti Medi.
“Le dichiarazioni del Ministro Valditara sulla lettera della preside Savino, del Presidente Meloni sulla strage delle Fosse Ardeatine, ma anche quelle del Presidente La Russa sull’attentato di Via Rasella, non sono un caso.
Sono parole che rispondono ad uno schema politico chiaro, che tenta di cancellare le responsabilità del fascismo dalle stragi di ieri e dallo squadrismo di oggi.
Noi sappiamo che chi oggi tenta di cancellare dalla nostra Storia il conflitto tra fascismo ed antifascismo, non lo fa perché abbia le idee confuse, ma perché sa benissimo da che parte stava, sta e starà sempre.”
Nella lettera gli studenti parlano della necessità di dare una svolta a didattica e programmi di studio, costruendo luoghi dell’istruzione che formino lo studente come cittadino:
“Vogliamo che scuole ed atenei siano presidi antifascisti, presidi di democrazia, presidi di diritti.” Dichiara Margherita Esposito dell’Unione degli Universitari, “che facciano propria una didattica fondata sul confronto, che stimoli lo sviluppo della coscienza critica e la formazione dello studente come cittadino.
L’alto tasso di astensionismo delle elezioni più recenti non può che allarmare: per questo vogliamo scuole ed atenei che coinvolgano profondamente noi studenti nel processo e nella cultura della democrazia.”
“Saremo nelle piazze organizzate dall’ANPI, insieme a tutte le altre organizzazioni antifasciste” concludono le due associazioni “portando avanti il nostro modello di una Scuola che faccia da alternativa alla barbarie di ieri e di oggi.
Questo 25 aprile non è come tutti gli altri: ora più che mai è necessaria una grande mobilitazione per la Liberazione e per la Costituzione antifascista. Noi ci saremo”