Crollo degli iscritti alle università statali e record di abbandoni. Solo le università telematiche registrano un trend positivo, contribuendo a elevare la percentuale dei laureandi.
Non è un bel quadro per il sistema universitario italiano quello che emerge dai dati forniti nei giorni scorsi dal Ministero della pubblica istruzione e del merito, oggetto di un servizio del quotidiano La Repubblica.
I NUMERI DELLA CRISI
I numeri parlano chiaro: nell’ultimo biennio le immatricolazioni sono diminuite del 5%. A tale dato va aggiunto il numero degli abbandoni. Nell’ultimo decennio (la rilevazione si riferisce agli anni 2011/2021, la percentuale del tasso di abbandono degli studi universitari è cresciuta dal 6,3% al 7,3%.
(complice l’aumento delle tasse d’iscrizione e probabilmente anche l’aumento degli affitti per i fuori sede) si sono ridotte di ben il 5%.
FUGA ALL’ESTERO DEI LAUREATI
Allarmante il numero dei laureati che si trasferisce all’estero stabilmente. Dei 120 mila laureati italiani che sono andati all’estero nell’ultimo decennio, ben 80.000 non hanno fatto rientro.
Per l’Unione degli universitari le cause sono molteplici, e sono così indicate: “la mancanza di programmi di orientamento e di tutorato, l’assenza di supporto psicologico, un ambiente universitario che non sempre risulta così attrattivo, difficoltà economiche e la mancanza di prospettiva lavorativo”.
“Se uno studente al primo anno decide di cambiare il proprio corso di studio, – spiega l’associazione – non potrà più avere la borsa di studio per gli anni successivi. Tutti questi elementi contribuiscono a creare demotivazione, ansia, frustrazione”.
IL FATTORE CARO AFFITTO
A incidere sull’abbandono degli studi è anche il caro affitto. Una questione oggi al centro dell’attenzione a seguito della clamorosa protesta attuata con l’installazione di tende davanti alle facoltà.
Un problema, questo, che viene meno nel caso dell’iscrizione alle facoltà telematiche, che consentono di studiare in modalità on line. Anche per tale motivo i poli telematici, eCampus in testa, continuano invece a registrare un incremento degli iscritti.