Siglato dalla maggior parte dei sindacati il contratto della scuola. Ma sui risultati i pareri sono divergenti, soprattutto rispetto alla questione degli aumenti.
Il Governo esprime soddisfazione, mentre critici sono la Uil, che non ha sottoscritto il contratto, e i Cobas.
Queste comunque le novità.
PRECARI
Esteso a tutti il diritto a tre giorni di permesso retribuiti. Chi è di ruolo può chiedere al dirigente tre giorni di permesso retribuiti per motivi personali e famigliari. Il vecchio contratto prevedeva che chi aveva un contratto che scadeva a giugno o agosto poteva stare a casa tre giorni ma senza la retribuzione. Ora il diritto sarà uguale per tutti.
MOBILITA’
Introdotte deroghe in materia di mobilità per docenti e Dsga neo assunti per caregiver e genitorialità. In sostanza il contratto integrativo nazionale sulla mobilità individuerà le modalità per superare il blocco triennale dei trasferimenti e sarà consentito ai docenti e ai Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi) neo assunti la possibilità di chiedere l’assegnazione provvisoria. Una vittoria per Cisl, Cgil e Gilda ma non per la Uil.
FORMAZIONE
Il nuovo contratto prevede che la formazione venga ricompresa nel monte ore annuale (40 +40 ore).
PERSONALE ATA
Il ministero prevede un nuovo ordinamento dei profili professionali, con l’introduzione di nuove aree di competenze.
Ma D’Aprile contesta: “Nell’impianto normativo del contratto vengono implementate ulteriormente le mansioni di tutto il personale Ata; una inaccettabile ulteriore attribuzione di ruoli per cui i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e i Dsga, già oberati di incombenze a volte estranee alle loro mansioni, saranno soggetti ad ogni tipo di lavoro con riferimenti generici alla formazione senza che essa venga imputata a carico dell’amministrazione”. A detta della Uil risulta precarizzata la figura dell’ex DSGA e degli ex assistenti amministrativi facenti funzione con l’attribuzione di incarichi triennali che “abbiamo fortemente contestato per il personale docente nella Legge 107/15. Nonostante il Mef abbia autorizzato di bandire i concorsi ordinari”.
RIUNIONI A DISTANZA
Una novità molto “pragmatica” per i docenti è la possibilità di effettuare riunioni a distanza se non deliberative, comprese le ore di programmazione della primaria;
AUMENTI
E’ sulla questione degli aumenti che la polemica è aperta. Per il Governo si tratta di aumenti fino a 190 euro. Ma dagli importi di cui parla il ministero nel suo comunicato ufficiale va scorporato quanto già percepito con l’accordo di sette mesi fa. Per fare un esempio, ai docenti andranno solo 26 euro in più al mese, che si aggiungono ai 98 euro medi già in busta paga.
Comunque per i docenti ci sarà un incremento della indennità fissa Rpd nella misura di 10,30 euro per chi ha una anzianità di servizio fino a 14 anni, di 12,70 per chi ha una anzianità compresa fra i 15 e i 27 anni e di 16,10 euro per chi supera i 27 anni di anzianità. Per il personale Ata ci si ferma a 6-7 euro di aumento, mentre l’incremento più importante riguarda i Dsga ai quali spetteranno altri 60 euro mensili.
Il contratto prevede anche un compenso “una tantum” per tutti, 63,84 euro per i docenti e 44,11 per gli Ata.
Secondo Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil stiamo parlando di “un aumento stipendiale medio tra i diversi settori che oscilla tra il 5% e il 7%”.
Soddisfatta anche la Cisl: “Un grande lavoro di negoziazione, equilibrio e coerenza – afferma la segretaria nazionale Cisl Scuola Ivana Barbacci – per rispondere alle aspettative di tutto il personale della Scuola, dell’Università e della Ricerca”.
Critica la Uil, per la quale gli aumenti sono irrisori, considerato soprattutto l’andamento dell’inflazione.
Alberto Barelli