Occhi puntati anche dal personale della scuola sulla Legge di bilancio. La speranza è che tra i provvedimenti inseriti ci saranno anche gli aumenti di stipendio.
La legge approda in Consiglio dei Ministri tra molte incertezze. L’unico punto fermo è infatti la carenza di risorse, che porterà i vertici dei vari dicasteri a cercare di ottenere il più possibile per il proprio comparto.
AUMENTI PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista l’aria che tira, l’atteggiamento più realistico è quello di non farsi troppe illusioni. A quanto è dato capire l’unica voce che può far sperare è quella delle risorse destinate alla Pubblica amministrazione. Sulla carta si prevede un aumento dello 1,5% sulle retribuzioni a dicembre. Questo in base al decreto Anticipi per la rivalutazione delle pensioni. L’orientamento è comunque quello di destinare le risorse agli operatori della sanità, andando ciò a discapito della scuola.
I PROVVEDIMENTI ATTESI
I provvedimenti attesi riguardano le scuole in reggenza e soprattutto il prolungamento dell’organico aggiuntivo del personale ATA con i fondi del Pnrr. Attualmente il prolungamento è confermato fino al 31 dicembre. La speranza è che i contratti vengano prorogati al 2024. A questo proposito le rassicurazioni del ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara non dovrebbero lasciare spazio a dubbi. “In merito alla scadenza dei contratti per detto personale, – ha affermato testualmente – intendo chiarire che il termine fissato al 31 dicembre 2023 risponde ad una ragione contabile dovuta al fatto che le risorse utilizzate, in quanto residui di fondi del Ministero, sono collegate a questo anno solare: ciò, beninteso, in attesa delle misure di natura pluriennale che potranno essere disposte, solo con legge di bilancio”.