Nelle 33 ore annue si dovrà parlare anche di promozione dell’educazione finanziaria e assicurativa e di autoimprenditorialità, iniziativa economica privata e uso etico del digitale
Atteso per il 27 agosto il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Ultimo passaggio formale prima del via libera definitivo alle Linee guida per l’educazione civica, che entreranno in vigore da settembre (si veda ItaliaOggi dell’8 agosto).
Il documento prevede le competenze e gli obiettivi articolati per scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado secondo tre nuclei centrali: Costituzione, Sviluppo economico e Sostenibilità, Cittadinanza digitale.
Linee guida molto ricche, quelle messe a punto dal ministro Giuseppe Valditara.
Si va dall’educazione stradale a quella finanziaria, dall’educazione al rispetto di ogni persona allo sviluppo del senso di comunità, dall’uso etico dell’intelligenza artificiale e dei device all’educazione alimentare, dalla cultura del lavoro a quella dei doveri. Il tutto in 33 ore trasversali agli insegnamenti.
Oggettivamente, hanno rilevato anche quanti si sono schierati a favore della riforma, poche per una formazione così articolata.
La legge prevede che il ministro presenti alle Camere, con cadenza biennale, «una relazione sull’attuazione della presente legge, anche nella prospettiva dell’eventuale modifica dei quadri orari che aggiunga l’ora di insegnamento di educazione civica». Prevista anche l’istituzione di un albo delle migliori pratiche e un concorso nazionale per i progetti più efficaci.
La nuova Educazione civica sottolinea la centralità costituzionale della persona umana, promuove la formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale e della sua storia.
Di conseguenza, viene evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione.
Attorno al rafforzamento del senso di appartenenza a una comunità nazionale, si intende anche favorire l’integrazione degli studenti stranieri.
Allo stesso tempo, la valorizzazione dei territori e la conoscenza delle culture e delle storie locali per promuovere una più ampia e autentica consapevolezza della cultura e della storia nazionale.
Sarà ora interessante leggere i rilievi del Cspi, giunto alla fine del suo mandato, e le eventuali integrazioni o correzioni che saranno apportate al documento prima della firma definitiva.